Il mercato del lavoro e le condizioni socio-economiche della provincia di Agrigento restano caratterizzate da forte precarietà e criticità strutturali, come emerso dalle relazioni dei presidenti del Comitato Provinciale e del Comitato Regionale INPS.

Carmelo Di Franco, presidente del Comitato Provinciale INPS Agrigento, ha evidenziato nella sua relazione la persistente precarizzazione del lavoro e le difficoltà di un territorio segnato da un basso tasso di occupazione, alta disoccupazione giovanile e femminile e una popolazione fortemente anziana. “Questa situazione pone nel medio e lungo periodo problemi di sostenibilità del nostro sistema previdenziale e richiede politiche lungimiranti di sostegno alla natalità e all’occupazione”, ha sottolineato Di Franco.
Nonostante l’assegnazione del titolo di Capitale della Cultura, Agrigento non ha ancora visto interventi strutturali significativi, con un divario tra l’immagine promozionale della città e la reale qualità di vita dei cittadini. Il presidente ha inoltre richiamato l’attenzione sull’attuazione del decreto legislativo 62/2024, volto a ridefinire la disabilità secondo un approccio bio-psico-sociale, semplificando le procedure e riducendo la burocrazia grazie all’INPS come unico ente valutatore. Tuttavia, la riuscita del progetto dipenderà dalle infrastrutture digitali e dalle competenze dei medici certificatori esterni.

Valeria Tranchina, presidente del Comitato Regionale INPS Sicilia, ha sottolineato come il rendiconto sociale confermi le difficoltà della provincia: l’aumento dell’occupazione registrato nel 2024 riguarda principalmente contratti precari e a tempo determinato, con un 44,4% dei lavoratori in part-time e retribuzioni medie giornaliere inferiori alla media regionale e nazionale. Anche le pensioni risultano insufficienti per garantire condizioni dignitose, con circa 65mila pensionati che percepiscono assegni tra 1.000 e 1.200 euro mensili.

Tranchina ha evidenziato inoltre la desertificazione degli sportelli bancari e la difficoltà delle imprese a sopravvivere in un territorio segnato dall’isolamento infrastrutturale, dalla burocrazia e dall’illegalità diffusa. In questo contesto, ha rilevato come la giornata sia anche un’occasione per valorizzare l’efficienza del lavoro pubblico e l’impegno dei dipendenti dell’INPS, grazie al coordinamento del direttore Segreto e alla collaborazione dei comitati provinciali e regionali.
Tra le iniziative già programmate a livello regionale vi sono progetti di educazione previdenziale rivolti a studenti, lavoratori e rappresentanze sindacali, con l’obiettivo di chiarire il ruolo e il contributo di ciascuno nel welfare state, rafforzando la consapevolezza dei diritti e dei doveri dei cittadini.









