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Un ciclo di seminari su mobilità e (s)radicamento

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Le tre protagoniste

DI MASSIMO BRUCATO
In occasione di Agrigento Capitale della Cultura il Polo territoriale universitario della città dei templi ha pensato a un ciclo di seminari dal titolo “Mobilità e (s)radicamenti: trame di vita e di comunità”. Tema portante dunque la mobilità dell’essere umano col suo andare, ritornare, fermarsi da qualche parte o stare un po’ qua un po’ la. Il primo seminario si è tenuto giovedì 8 maggio a Villa Genuardi, sede del Polo. Il titolo è “PRESENZA: l’intreccio delle radici. Entrano perciò in gioco i temi migratori. Su questi infatti si incentrano l’introduzione al seminario della professoressa Giuseppina Tumminelli e l’intervento del sociologo Maurizio Ambrosini, ospite d’onore del seminario. Ma, in verità, le voci più interessanti sono quelle di chi, giovani e meno giovani, nella nostra comunità, ha in qualche modo messo radici. In particolare mi piace raccontare di tre donne arrivate da altre nazioni che, per motivi differenti, hanno abbracciato la nostra terra, hanno intrecciato radici e hanno storie interessanti da narrare. In più c’è un filo comune che le unisce.
Comincio parlando di Annamaria Van Der Poel, arrivata un bel po’ di anni fa dall’Olanda. Motivo? L’amore. E però gli studi fatti nel proprio Paese qui non valgono nulla. Lei si apre una nuova strada nel mondo della musica, diventando insegnante della materia nelle nostre scuole. E mette su anche una banda di giovani musicisti. La cultura musicale si diffonde nella terra delle nuove radici. “Ho radici larghe”, dice a un tratto, ed è una bella cosa. Un’altra voce, a tratti commovente, è quella di Mareme Cissè, senegalese di origine, agrigentina di adozione. Doppie radici dunque. Lei arriva qui giovanissima e diventa nel tempo una grande cuoca facendo sposare divinamente materie prime locali e “altre”. Crescendo, nel frattempo, quattro figli. Nuovi agrigentini. Ulteriore voce quella di
Martina Maurer, austriaca, agronoma, che dopo passaggi in centro e sud America nelle nostre terre mette su famiglia e diventa imprenditrice agricola guidando un’azienda biologica. Austria e un pezzo di Sicilia nel cuore. Un filo che unisce queste tre donne è l’associazione internazionale Slow Food. Van Der Poel e Cissè sono legate alla comunità di Slow Food Zagara, che opera ad Agrigento.
La seconda è anche membro dell’Alleanza di Slow Food con i cuochi. Maurer invece è
vicepresidente della Condotta Slow Food di Agrigento, cioè la rappresentanza locale
dell’associazione. Il legame ai valori della nostra Madre Terra che lega e unisce. Detto questo, due parole sul pubblico: un bel po’ di ragazzi del Liceo Scientifico di Agrigento coi loro professori e qualche altra persona adulta. Alla fine del seminario piccola degustazione, ma al solito la scelta dei cibi offerta non è all’altezza di tutto il resto.

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