i consiglieri della Dc

Duro commento del gruppo consiliare della Dc contro l’approvazione dello statuto della Fontazione Agrigento Capitale della Cultura.
E la prima critica è proprio a Francesco Miccichè:”Ottimo lavoro del Sindaco, che esegue gli ordini superiori. L’effetto degli ordini e delle riunioni tra pochi intimi? Creare un poltronifcio, votato con il parere contrario dei revisori dei conti e con i soldi del Monopoli. È stato straziante veder vendere fumo ai nostri concittadini solamente per un titolo di giornale”. Andando nel dettaglio della riunione del civico consesso aggiungono:”La seduta parte con un’Aula deserta per più di mezz’ora, neanche il Presidente del Consiglio ha il garbo istituzionale di essere presente alle 18 come da convocazione, e prosegue con un alternarsi di Si e No in base ai firmatari, senza alcuna valutazione nel merito. Un modo di fare politica bullo e arrogante, che neanche nella prima Repubblica! I colleghi di maggioranza hanno approvato emendamenti loro e respinto i nostri identici ai loro; hanno voluto una fondazione fantasma poiché, per loro stesso emendamento, non può partire prima all’approvazione di rendiconto e previsionale, di cui ad oggi non si ha notizia! Via l’ associazione Meno dal Cda ma probabilmente per fatti personali, perché quando abbiamo chiesto al Sindaco di ridurre le sue poltrone da 5 a 3 c’è stata una levata di scudi da parte di tutti per difendere le poltrone a discapito dell’ agibilità della Fondazione. L’ obiettivo è allargare la torta. Ai problemi più pratici e banali del tipo: come partirà la fondazione senza soldi? Nessuna parola viene spesa dal sindaco o dirigenti, come canta Angelina Mango “ci pensiamo domani” ! Tra pareri tecnici che non vengono resi per motivazioni politiche, revisori assenti in Aula, presidente del Consiglio fazioso e non imparziale, c’è tanto materiale per gli organi competenti. Oggi avrete un titolo di giornale ma la macchina di Capitale della Cultura non è assolutamente partita per inefficienze di amministrazione, manca il bilancio! Il sindaco esce sconfitto da uno statuto ribaltato come da nostre indicazioni e paralizzato dalla sua stessa maggioranza che prima di veder nascere la creatura, con un sussulto di orgoglio e dignità, pretende il bilancio”.

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