Il rogo che ha devastato il Monte Sara, cancellando in poche ore circa mille ettari di boschi e macchia mediterranea, rappresenta una ferita profonda per la comunità di Ribera, per i comuni limitrofi e per l’intero comprensorio dei Sicani.
Un patrimonio naturalistico fatto di pini, eucalipti, cipressi, biodiversità e fauna selvatica è andato in fumo. Secondo le prime ricostruzioni, l’incendio potrebbe avere origine dolosa: se confermato, si tratterebbe di un vero e proprio atto criminale contro l’ambiente, la collettività e il futuro del territorio.
“Una riforma non più rinviabile”
La Flai Cgil sottolinea come questa tragedia si inserisca in un contesto di grave assenza di programmazione da parte del governo regionale. “Da anni attendiamo una riforma seria del comparto forestale – dichiarano Giuseppe Di Franco e Francesco Colletti – che metta al centro la prevenzione, il ricambio generazionale e una presenza costante sul territorio. Oggi i lavoratori sono sempre meno e con un’età media sempre più alta: non si può andare avanti così”.
In attesa di una riforma strutturale, il sindacato chiede che già dal 2025 vengano aumentate le giornate lavorative dei forestali, misura più volte sollecitata dalle organizzazioni sindacali.
Un plauso viene rivolto ai lavoratori delle squadre antincendio, che nonostante carenze di organico, mezzi e risorse, hanno affrontato le fiamme con grande professionalità, insieme a vigili del fuoco, protezione civile, forze dell’ordine e volontari.
Prevenzione e responsabilità
Secondo la Flai Cgil, è necessario interrogarsi sulle mancate attività di manutenzione. “Non basta la pulizia dei viali parafuoco – si legge nella nota – se il sottobosco rimane abbandonato, se non si creano linee tagliafuoco e non si effettuano potature, ogni incendio diventa una catastrofe annunciata. Indignarsi dopo i disastri non basta: la mancata riforma e la scarsa prevenzione mettono a rischio non solo l’ambiente, ma anche la sicurezza delle persone”.
Appello alle istituzioni
Il sindacato lancia un appello ai Sindaci del comprensorio e al governo regionale: “Non si può parlare di turismo e sviluppo economico se il territorio viene lasciato in balia degli incendi. Servono un piano straordinario di riforestazione, manutenzione e tutela del patrimonio boschivo. La Sicilia non può essere abbandonata al proprio destino”.
“Monte Sara – conclude la Flai Cgil – deve essere ricostruito e restituito alla comunità. Difendere i boschi e la macchia mediterranea significa difendere il futuro, l’economia e la dignità della nostra terra”.