Opera Wine 2025

DI MASSIMO BRUCATO

Vinitaly e Opera Wine 2025 Vinitaly.  Ne è passato di tempo dalla prima edizione anno 1967, ma anno dopo anno cresce la folla di tecnici, addetti ai lavori e appassionati.

E Verona, sede della fiera, nei giorni dedicati all’evento esplode letteralmente per la presenza di gente proveniente da tutte le parti del mondo. Ed esplodono, ahimè, anche i prezzi di alberghi, B&B e via dicendo. Tornando alla fiera voglio ricordarvi la novità del divorzio dal SOL, il salone dedicato agli oli, di cui vi ho già raccontato un mesetto fa. Taglio del nastro del Vinitaly 2025 il 6 aprile, chiusura il 9. Ma già sabato 5 e nei giorni
precedenti ci sarà gran movimento in città con una serie di eventi dedicati agli appassionati:  dal 4 al 6 aprile Vinitaly and the city, con degustazioni nel cuore di Verona; il 6 Opera Wine – Finest Italian Wines. Su quest’ultimo evento vorrei spendere qualche parola perché ci sono alcune aziende siciliane coinvolte, comprese un paio della provincia di Agrigento. Bisogna innanzitutto dire che dietro Opera Wine ci sono, ovviamente, Veronafiere e il Vinitaly mentre le cantine protagoniste sono selezionate dai giornalisti della rivista internazionale Wine Spectator, sicuramente una delle più autorevoli del settore. Patrocinano il Ministero dell’Agricoltura e quello degli Affari Esteri.
Opera Wine, dal 2015 al 2019, si è svolto presso lo storico Palazzo della Gran Guardia, a due passi dall’Arena. Poi pausa Covid nel 2020 e, dal 2021 al 2024 ospitalità presso gli spazi delle ex Gallerie Mercatali di Verona, di fronte alla sede della fiera. Anche quest’anno l’evento si svolgerà lì. Ma se
tu vuoi entrare al Vinitaly basta acquistare un biglietto – oggi carissimo, siamo sui 125 euro al giorno – mentre a Opera Wine si entra solo per invito. Ma come funziona l’evento? Wine Spectator invita poco più di cento aziende italiane, quelle che considera tra le migliori in assoluto. Ogni
azienda può presentare e far degustare agli invitati una sola etichetta. Ma parliamo un po’ delle cantine siciliane invitate all’evento, che sono nomi importanti, famosi nel mondo. In tutto sono dieci e dominano quelle che producono vini nel comprensorio etneo, che tira molto nel pianeta vino.
Ci saranno le cantine Benanti, Cusumano, Graci, Pietradolce, Planeta, Tasca d’Almerita e Tornatore, tutte con vigneti sul Monte Etna. Da tutto il resto della Sicilia solamente altre tre aziende: Donnafugata, Feudo Montoni e Morgante. Queste ultime due sono una realtà della nostra provincia,
visto che le sedi aziendali e i vigneti si trovano rispettivamente nei comuni di Cammarata e di Grotte. Certamente molti appassionati e intenditori avranno qualcosa di ridire sulle scelte di Wine Spectator, non solo per quanto riguarda la nostra regione. Ma questo è. Nei prossimi giorni vi
racconterò sia di Opera Wine che del Vinitaly e in particolare delle aziende della nostra provincia coinvolte nei due eventi.