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Le aziende biologiche della provincia di Agrigento presenti al Vinitaly 2024

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Vinitaly 2024 - i vigneti Bio

di MASSIMO BRUCATO

Si sono chiusi mercoledì pomeriggio i cancelli del Vinitaly, sessantesima edizione. Come sempre grande folla di espositori e di visitatori. E parlando dei primi, diciamolo subito: esporre al Vinitaly è roba per gente caparbia. Quattro giorni dietro il banco dello stand a versare vino e parlare coi visitatori, dialogare coi rappresentanti, gli operatori del settore, i giornalisti e via dicendo. E c’è tutto il lavoro preparatorio che non sto qui a raccontare. E poi esporre al Vinitaly costa. L’affitto degli spazi, gli alberghi, le cene – perché il pranzo è un morso di qualcosa al volo -, gli spostamenti. Perché devi stare fuori da Verona, che nei giorni della fiera è carissima. Insomma, è dura. Però i padiglioni della fiera sono occupati da migliaia di aziende provenienti da tutti i luoghi del pianeta in cui si coltiva la vigna e si producono vini. Perché l’economia delle aziende produttrici cresce anche così, con incontri, nuove conoscenze, confronti, scambi. Ma adesso mettiamoci nei panni dell’appassionato che decide di visitare la fiera. All’ingresso, può sorgere un momento di confusione: ma dove vado? Quale regione scelgo? Quale produttore? Vado negli stand regionali, dove ci sono le aziende più blasonate e i vini più iconici, oppure nello spazio dedicato ai vini biologici? Bisogna fare delle scelte. Per me quest’anno è stato semplice scegliere perché volevo raccontare qualcosa solo delle aziende della nostra provincia presenti in fiera. Nell’articolo dedicato al Vinitaly di qualche giorno fa avevo fatto un elenco di quelle presenti. In più ho trovato altre due aziende non segnalate sulle schermate del sito del Vinitaly: Morreale Agnello, vigne e cantina in territorio di Agrigento, ospitata nella sala dedicata ai vini bio, e Feudo Montoni, vigne e cantina in territorio di Cammarata, ospitata nel padiglione Sicilia. E un’altra sorpresa è stata trovare Feudo Arancio negli spazi della Regione Sicilia e non in quelli del Trentino, come segnalato sul sito. Vi racconterò i miei incontri con le aziende agrigentine partendo da quelle ospitate nell’Organic Hall, un padiglione basso e esteso che ha ospitato le aziende in postazioni semplici, tutte uguali. In genere si tratta di piccole aziende, ad appassionata conduzione familiare, convinte della strada intrapresa nel mondo dell’agricoltura biologica. Della nostra provincia ce n’erano sette, provenienti da comuni diversi. Farò per il momento solo qualche accenno su azienda e tipologia di vini prodotti, in futuro approfondiremo la loro conoscenza. E comincio da tre aziende da poco entrate nel mercato e probabilmente ancora poco conosciute. Sono della parte occidentale della provincia, due hanno vigne e cantina nel territorio del comune di Sambuca di Sicilia:

La Cantina Murgia Lamanno prende il nome dalla coppia che l’ha fondata: Antonella Murgia, di origini sarde, e Salvatore Lamanno. L’anno di nascita è il 2010. Al banchetto di assaggi trovo il giovane figlio Nicola. E’ un’azienda con 18 ettari di vigneto e una produzione di 16.000 bottiglie. Monovarietali da uve catarratto, su cui l’azienda punta molto, grillo e moscato bianco tra i bianchi, e un nero d’Avola tra i rossi. Presente anche un blend tra nero d’Avola e merlot;

Nell’azienda Dominamiccina, che sul sito del Vinitaly veniva segnalata come azienda Claudio Ciaccio, che è uno dei proprietari, si fa la prima vendemmia nel 2009. Vigne a 400 metri slm e vini monovarietali di catarratto e grillo tra i bianchi e nero d’avola e syrah tra i rossi. In catalogo anche uno spumante da uve catarratto.

Poi una realtà di Sciacca, la Cantina Tulone. Nascita nel 2018, 3.4 ettari di superficie vitata. Sul banco due sole etichette, monovarietali di grillo e merlot e il titolare, Giuseppe Tulone, è lì per raccontantarle.

Le altre quattro aziende bio presenti hanno certamente una presenza maggiore sul mercato. Sono anche loro aziende familiari. Ve le descrivo partendo dalla più giovane:

Baglio Bonsignore è creazione dei coniugi Luigi Bonsignore e Debora Greco. Vigne estese per 15 ettari nei pressi di Naro, a circa 500 metri slm. Lì anche baglio e cantina, che sarà operativa a breve. La loro avventura parte nel 2016 e a oggi producono 50.000 bottiglie: monovarietali di grillo, nero d’Avola e syrah, quest’ultimo anche in versione riserva e un blend degli ultimi due vitigni;

L’Azienda Agricola Vella nasce nel 2004. I vigneti, estesi per 16 ettari, sono in territorio di Sant’Angelo Muxaro, nei pressi del fiume Platani, e di Agrigento. Cantina, di recente costruzione, in territorio di Agrigento. Fino a 50.000 bottiglie prodotte, come ci racconta Paolo, uno dei giovani della famiglia Vella, che accoglie gli ospiti insieme al cugino Paolo Vinti. E sono tutte monovarietali: grillo, catarratto e chardonnay a bacca bianca, nero d’Avola e perricone a bacca nera;

L’azienda agricola Di Prima è stata fondata nel 1999. Siamo in territorio di Sambuca di Sicilia. Vigne e cantina sul Lago Arancio e poi altre vigne sulle colline vicine, per un’estensione di 40 ettari. Bottiglie prodotte 50.000: monovarietali di grillo, chardonnay e moscato a bacca bianca, nero d’Avola, merlot e syrah a bacca nera;

L’azienda Bagliesi nasce nel 1986. Dietro al banchetto ci sono Vito e il genero Eugenio Sciabbarrasi. La famiglia gestisce 25 ettari vitati che si distendono nei territori di Naro e Ravanusa: catarratto, grillo, nero d’Avola, syrah e qualche vitigno internazionale. Si producono vini principalmente monovarietali e qualche blend. In commercio anche un vino frizzante e uno spumante da uve catarratto. Quasi 80.000 le bottiglie prodotte;

Infine la Tenuta Morreale Agnello, da generazioni nel mondo agricolo. 58 ettari di vigneto nei comuni di Agrigento, Siculiana e Realmonte. L’avvocato Gabriele e il giovane figlio sono felici di presentare le nuove vesti grafiche delle bottiglie, che sono monovarietali di grillo, catarratto, zibibbo, nero d’Avola e perricone.

Queste le aziende agrigentine presenti nella Organic Hall del Vinitaly, in mezzo a tante altre aziende biologiche provenienti da tutte le regioni d’Italia.

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