E’ come se fosse stato risvegliato da un letargo millenario e restituito alla vita: il “Telamone”, il gigante di pietra, tra le colonne portanti del tempio di Zeus nell’antica Akràgas dei Greci, è stato risollevato, per mostrarsi non più coricato ma eretto come al tempo della ineguagliabile ingegneria akragantina. La statua alta quasi 8 metri adornava nel V secolo avanti Cristo nella valle dei Templi il Tempio di Zeus Olimpio, le cui rovine sono tra le principali attrazioni del parco archeologico. Dopo studi decennali, è stato allestito un cantiere in cui gli archeologi hanno ricostruito una statua di Telamone che è stata sollevata come una sorta di guardiano del Tempio. Il cantiere è ancora operativo, e manca davvero poco alla scopertura del telo che copre il mastodontico Telamone, incastonato in una struttura alta 12 metri.

Il “Gigante” di pietra è stato ricostruito combinando blocchi originali conservati da oltre un secolo nell’area del tempio. Un vero colpo d’occhio che sarà visibile e potrà essere ammirato da più zone. Un altro gioiello per il parco Patrimonio Unesco, un’altra attrattiva per Agrigento che si appresta ad assurgere a “Capitale Italiana della Cultura”.

La ricostruzione del nuovo Telamone non rientra nei progetti in cantiere per “Agrigento 2025”, ma sarà pur sempre una preziosa occasione attrattiva per i turisti. La macchina organizzativa del progetto “Capitale Cultura” tarda ad essere avviata, nonostante l’ottimismo manifestato dagli amministratori locali. Anche alla Bit di Milano, il sindaco di Agrigento Miccichè non ha esitato a profetizzare un successo per “Agrigento Capitale della Cultura”. Tuttavia, sono trascorsi quasi 11 mesi dalla proclamazione, e ancora tutto è al palo, compresa l’essenziale Fondazione, ovvero il cuore pulsante di tutte le iniziative e i progetti da approntare.