La Lega in Sicilia si spacca e rischia di implodere, dopo il vertice tenuto all’hotel delle Palme di Palermo, il cui scopo era quello di formare un intergruppo parlamentare tra Lega ed Mpa di Raffaele Lombardo all’Ars. Dall’inizio guardingo si è passati alle grida e gli insulti, con alcuni dei protagonisti che hanno abbandonato il tavolo di discussione prima della conclusione dei lavori. La formazione dell’intergruppo, secondo i proponenti, sarebbe stato indispensabile per avere un maggiore potere nella contrattazione con gli altri alleati del centrodestra in vista delle prossime nomine dei direttori generali di Asp e aziende ospedaliere. Ma i rapporti difficili fra il vice presidente della Regione e assessore regionale all’Agricoltura Luca Sammartino con Raffaele Lombardo ed Annalisa Tardino, erodeputata e attuale segretario regionale della Lega hanno fatto saltare tutto.
I «sammartiniani» vogliono la rimozione della Tardino, accusata di non aver saputo far crescere il partito, ma anche per piazzare il deputato messinese Nino Germanà, il quale fa asse con Pippo Laccoto, presidente della commissione Salute, e per mandare all’aria l’alleanza con Raffaele Lombardo all’Ars.
Alla riunione ha preso parte il sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon, che Matteo Salvini ha inviato come messaggero di pace. Presenti per l’Mpa l’assessore all’energia Roberto Di Mauro e i tre deputati regionali ai quali però è stato vietato di partecipare. Per la Lega, oltre alla Tardino, c’erano gli assessori Luca Sammartino e Mimmo Turano, la capogruppo all’Ars Marianna Caronia, l’unica che sta al fianco della segretaria regionale, i deputati Vincenzo Figuccia, Pippo Laccoto, Salvo Geraci e la senatrice Valeria Sudano.