Le associazioni Agrigento Punto e a Capo, Codacons, Legambiente Circolo Rabat Agrigento e Mareamico Agrigento scrivono a sua eccellenza il Prefetto di Agrigento e per conoscenza al commissario straordinario libero consorzio comunale di Agrigento e al dirigente ISAP Ufficio di Agrigento. L’oggetto della lettera è la richiesta di convocazione di un tavolo tecnico per il definitivo trasferimento della sede dell’istituto IPIA dalla zona industriale ai nuovi locali in Agrigento. Le associazioni, come hanno già dimostrato, sono interessate alla risoluzione delle problematiche relative all’ubicazione temporanea all’interno dell’area di sviluppo industriale Aragona-Favara dell’IPIA Enrico Fermi. Ciò anche in considerazione di quanto si sta verificando in questi giorni nel Comune di Licata, dove un incendio ha di fatto portato a chiudere la quasi totalità delle attività cittadine, scuole comprese, e a chiedere lo stato di emergenza, a salvaguardia della salute dei cittadini, in primo luogo di quelli che frequentano le lezioni nella zona industriale. Ad avviso delle associazioni, quindi, si rileva l’immediata necessità di un tavolo tecnico che possa contribuire ad indicare, in modo chiaro e perentorio, tempi e modalità di un urgentissimo trasferimento dell’istituto scolastico IPIA Enrico Fermi, a salvaguardia della salute pubblica e alla sicurezza dei giovani che lo frequentano. L’incendio del deposito dei rifiuti a Licata ha obbligato il Sindaco a chiudere tutte le scuole per tutta la settimana. Adesso si attendono addirittura i dati dell’ARPA. Intorno alle 13 di ieri il primo cittadino di Licata, in estrema cautela, ha dovuto prolungare fino al 27 gennaio la sospensione di attività didattiche. La nube tossica che da giorni tiene Licata con il fiato sospeso, deriva dalla combustione dei rifiuti depositati presso la sede aziendale della Omnia, con relativa produzione di fumi tossici. Sono state sospese le attività commerciali che si svolgono all’aperto, ma anche annullate anche tutte le manifestazioni programmate in spazi esterni, nonché invitati i cittadini a indossare le mascherine. A Licata, per l’incendio di una attività di raccolta rifiuti con deposito, si sta rischiando il collasso. Figuriamoci cosa potrebbe succedere a una scuola all’interno della zona industriale di Agrigento! Bisogna però aggiungere che non è solo spostando la scuola che si risolve un eventuale rischio incendi, cone le conseguenze che ne possono conseguire. Nella stessa area vi sono infatti uffici aperti al pubblico (Aica, Irsap, Srr), diverse aziende con centinaia di persone che vi lavorano e anche una televisione privata. E non si possono spostare tutte. Occorre, piuttosto, rimuovere le situazione di rischio che possono provocare incendi, a cominciare dai depositi di materali infiammabili. Non va dimenticato, infatti, che già nel recente passato si sono verificati incendi nell’agglomerato industriale che hanno creato problemi a tutta la zona. Per questo Arpa e Vigili del Fuoco dovrebbero rivedere la situazione in tutta la zona prendendo misure adeguate a garantire la vita e la salute di tutti, oltre che il lavoro.