lavori a villa del sole

Probabilmente alla fine tutto si sgonfierà come una bolla di sapone. Agrigento è abituata a questi grandi “scandali” che poi si risolvono in maniera quasi banale. Ma ad oggi la notizia tiene ancora banco e accende grandi discussioni. I lavori certamente “invasivi” nella villa del Sole di via Europa, avviati il 29 novembre scorso, non erano stati preventivamente sottoposti al parere della Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali. In altre parole erano “abusivi”. A conferma della denuncia fatta da Giuseppe Di Rosa, responsabile del Dipartimento Trasparenza del Codacons c’è stata, il 20 dicembre scorso, una comunicazione ufficiale del Soprintendente ai Beni culturali di Agrigento, Vincenzo Rinaldi. Lo stesso scrive: “Ribadito il significato che la Villa del Sole assume nel contesto cittadino come elemento distintivo e qualificante il centro urbano e spazio verde realizzato come contrappunto alla cementificazione, si rimane in attesa della trasmissione formale del progetto definitivo ai fini del rilascio dell’autorizzazione di competenza. Nelle more del rilascio delle dovute autorizzazioni, si diffida il Comune di Agrigento ad eseguire qualsiasi categoria di lavori”. In altre parole la Soprintendenza ha bloccato i lavori. Ma ormai tutti gli alberi sono stati abbattutti e la struttura è stata praticamente rasa al suolo. Di Rosa ha presentato esposti anche alla Procura della Repubblica di Agrigento e al Nucleo Operativo Ecologico dei carabinieri chiedendo loro di fare luce sulla vicenda. Il sindaco Franco Miccichè, anche su questa vicenda si dice sereno e l’assessore Gerlando Principato sostiene che presto questa autorizzazione della Soprintendenza arriverà e i lavori riprenderanno. Inoltre una parte dei finanziamenti è destinati proprio al ripristino del verde pubblico. Intanto Codacons, Legambiente, Mareamico e il gruppo “Punto e a capo” hanno chiesto un incontro urgente al procuratore di Agrigento Giovanni Di Leo, per chiedergli di fare piena luce sulle vicende legate all’abbattimento degli alberi che rappresentavano uno dei pochi polmoni verdi della città.