aula scolastica

Il Governo nazionale ha deciso la riduzione delle istituzioni scolastiche del 10%. In Sicilia questo significherebbe una riduzione da 802 a 697, ovvero nella chiusura di 105 istituzioni scolastiche. Un taglio che creerebbe ulteriore riduzione di posti di lavoro aggravando la gestione degli istituti. Il provvedimento è stato già recepito dalla Regione Siciliana anche se l’assessore Mimmo Turano ha spiegato che si punta ad una razionalizzazione della scuola e non a un dimensionamento. Una condivisione che tiene conto delle necessità e delle diversità dei territori, ma che ha anche criteri di scelta chiari, come quello di tutelare i comuni più piccoli e isolati. Il caso è approdato anche all’Ars dove, sotto la spinta della deputata Pd Valentina Chinnici, è stato approvato un ddl che prevede di rivedere i criteri indicati dal decreto interministeriale sul dimensionamento scolastico.
La Flc Cgil Sicilia ha lanciato una petizione online contro il dimensionamento scolastico. “La scelta dettata dalla volontà di risparmiare 88 milioni di euro per eliminare le reggenze dei dirigenti scolastici e dei direttori amministrativi – afferma il sindacato – colpirà le aree interne della nostra regione e le piccole comunità scolastiche, soprattutto quelle che si trovano in territori poco popolati e collegati, come ad esempio le zone montane e le piccole isole”.
“E’ evidente – conclude la FLC CGIL – che tutto questo non farà altro che peggiorare le condizioni del sistema d’istruzione della nostra regione, già fortemente penalizzato da percentuali allarmanti di povertà educativa e dispersione scolastica. Dobbiamo convincere il Governo nazionale a fare marcia indietro e il governo regionale a impugnare questo decreto legislativo, come hanno già fatto altre regioni d’Italia”.

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