Significativi risultati dagli scavi effettuati nella Valle dei Templi. Resi visibili le fondazioni poderose del tempio “D”, mentre nei pressi dell’altare sono rinvenuti materiali ceramici e statuette fittili, tra cui spicca il braccio piegato e sollevato di una figura interpretabile come Atena Promachos (combattente), che si aggiunge alla testina fittile di Atena con elmo e del braccio con egida rinvenuti durante la campagna del 2022. Due le campagne di scavo della Scuola Normale di Pisa si sono svolte a settembre e ottobre nella Valle dei Templi di Agrigento e a Rocca d’Entella (Contessa Entellina, in provincia di Palermo), con importanti ritrovamenti. Le ricerche ad Agrigento si sono svolte sotto l’egida del Parco archeologico e paesaggistico della Valle dei Templi e con la direzione scientifica di Gianfranco Adornato. L’indagine ha riguardato non solo il tempio D e l’altare, ma anche l’area del cosiddetto torrione, dove da circa venti anni è stato portato alla luce un manufatto di non semplice interpretazione e definizione cronologica. Attraverso il saggio praticato a occidente dell’edificio templare sono stati resi visibili l’attività cantieristica per la costruzione dello stereobate, le fondazioni poderose del tempio. Dall’altare sono rinvenuti materiali ceramici e statuette fittili, tra cui spicca il braccio piegato e sollevato di una figura interpretabile come Atena Promachos (combattente), che si aggiunge alla testina fittile di Atena con elmo e del braccio con egida rinvenuti durante la campagna dell’anno scorso.

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