Il pm Gloria Andreoli e il procuratore aggiunto di Agrigento Salvatore Vella hanno firmato nella notte, il fermo di indiziato di delitto per il figlio di Giuseppe Sedita e Rosa Sardo, Salvatore di 34 anni, che era stato interrogato a lungo nelle ore successive il delitto.

L’uomo avrebbe detto, e ripetuto, che quelli non erano i suoi veri genitori. Di “vedere fantasmi” e di “fare uso di droga”, “di crack” in particolare.

Così si è giustificato, dopo una notte di interrogatori, Salvatore Sedita, accusato dell’omicidio a colpi di mannaia dei genitori nell’appartamento di viale Rosario Livativo a Racalmuto. Sentito nella caserma dei carabinieri di Racalmuto, il 34enne ha ammesso di avere assassinato la coppia. Il pm Gloria Andreoli e l’aggiunto Salvatore Vella, che stanno coordinando l’inchiesta, hanno dunque disposto il fermo di indiziato di delitto per pericolo di fuga. L’uomo, già nel pomeriggio di ieri, quando è stato raggiunto telefonicamente dalla sorella che aveva appena trovato i cadaveri, avrebbe subito ammesso le sue responsabilità. Bloccato mentre girovagava a piedi per le vie del centro di Racalmuto, ma il luogo del delitto (l’appartamento degli alloggi popolari di viale Rosario Livatino) è ad un chilometro circa di distanza, è stato portato in caserma dove già veniva sentita la sorella.

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