Oltre 100 carabinieri del comando provinciale di Catania hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Gip, nei confronti di 13 indagati per associazione per delinquere finalizzata al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti in alcuni paesi etnei.

Le indagini hanno consentito di definire la struttura, i ruoli dei singoli associati e le posizioni di vertice dell’associazione, comprese persone ritenute contigue al clan mafioso Laudani. Il provvedimento è stato eseguito nelle province di Catania, Palermo, Siracusa e L’Aquila. L’operazione, definita ‘Tiffany’, su basa su indagini dei carabinieri della compagnia di Acireale e avrebbe permesso di scardinare un’associazione per delinquere operante nei Comuni di Aci Bonaccorsi, Viagrande, Aci Sant’Antonio, Pedara e San Giovanni La Punta. L’indagine è avvenuta tra il febbraio e il luglio 2021 e ha appunto fatto luce su uno snodo rappresentato da un bar di Aci Bonaccorsi, sulla rete dei pusher e il sistema di gestione dello spaccio. La cocaina sarebbe stata venduta all’ingrosso, dall’associazione criminale, a 38 euro al grammo, e spacciata anche a casa.

Il gruppo, seguendo un preciso modus operandi, si sarebbe occupato della vendita, all’ingrosso e al dettaglio, di partite di cocaina e marijuana, approvvigionando anche altre organizzazioni criminali dell’hinterland etneo. Secondo la Procura distrettuale di Catania, dall’indagine sarebbe emerso un articolato sistema di gestione del traffico di stupefacenti, i cui proventi illeciti, stimati in diverse centinaia di migliaia di euro, venivano sia reinvestiti nel mercato della droga, che utilizzati per il mantenimento delle famiglie degli associati.

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