Si è svolta nella sala del Consiglio comunale di Aragona un’assemblea cittadina promossa dall’assessore Angelo Galluzzo per discutere le gravi criticità legate ai cattivi odori provenienti dall’impianto di compostaggio della ditta Giglione Servizi Ecologici, ubicato nel territorio di Joppolo Giancaxio.

Alla riunione hanno preso parte il sindaco di Aragona, Giuseppe Pendolino, diversi consiglieri comunali e numerosi cittadini, non solo aragonesi, ma anche residenti di Joppolo Giancaxio e della frazione agrigentina di Fontanelle.

Presente anche Francesco Giglione, titolare dell’impianto insieme al padre. Giglione ha ammesso che la struttura presenta delle criticità, attribuendone la responsabilità alla Regione Siciliana e agli enti competenti, rei – secondo la sua versione – di non aver rilasciato, dopo due anni, le autorizzazioni necessarie per le modifiche richieste, a causa di denunce da parte di privati.

A questa posizione ha risposto un rappresentante del comitato “Aria Pulita”, evidenziando che parte dell’impianto – circa 430 metri quadrati – risulterebbe abusiva, ricadente su un’area non destinata a uso industriale e in difformità con la concessione edilizia. È stata infatti emessa un’ordinanza di demolizione. Il comitato ha inoltre diffidato l’assessorato regionale dal procedere al rinnovo delle autorizzazioni, poiché l’impianto si troverebbe a meno di tre chilometri da un centro abitato e dall’ospedale civile di Agrigento, in contrasto con la normativa vigente.

Nonostante le repliche di Giglione, giudicate infondate dai presenti, il quadro normativo emerso durante l’assemblea ha confermato che l’impianto non rispetterebbe le disposizioni di legge e, per questo motivo, i cittadini ne chiedono la chiusura.

Numerosi gli interventi dei residenti, esasperati per le condizioni invivibili in cui si trovano a vivere a causa delle esalazioni. Il sindaco Pendolino ha promesso che si recherà personalmente presso le sedi competenti per verificare lo stato dell’impianto e, qualora la situazione non dovesse migliorare, si è detto pronto – anche in qualità di presidente del Libero Consorzio comunale di Agrigento – a chiedere la chiusura definitiva della struttura.

Nel frattempo, è stato ufficialmente costituito il comitato “Insieme per respirare aria pulita”, che ha proclamato lo stato di agitazione della cittadinanza aragonese in attesa di risposte concrete.