Di MASSIMO BRUCATO
Venerdì 16, ore 17:15, Padiglione Oval – spazio del Caffè Letterario. Ancora prima che cominci l’incontro previsto c’è un’agrigentina, nata in Senegal, seduta sul palchetto dei protagonisti: è Mareme Cisse, cuoca d’eccellenza e ora anche coautrice di un libro edito da Slow Food Editore. L’altra autrice è Lidia Tilotta, scrittrice, giornalista, vice caporedattrice di Tgr Sicilia. Titolo del libro “Sogni di zenzero”, sottotitolo “Una storia, tante ricette tra il Senegal e la Sicilia”. Tra pochi minuti se ne parlerà insieme a un’altra pubblicazione che ha il cibo come protagonista assoluto: “Una torta per dirti addio. Vita (e ricette) di Nora Ephron” di Angela Frenda, Guido Tommasi editore. Sul palchetto, accanto alla Cisse si accomodano la Tilotta, la Frenda e, infine, il conduttore, che è Carlo Bogliotti, responsabile di Slow Food Editore. Mareme Cisse e Lidia Tilotta si tengono per mano e il loro viso è visibilmente emozionato. Scopriamo che la Tilotta ha appena ricevuto la notizia di un grave lutto in famiglia, non se la sente di stare sul piedistallo d’onore perciò dice qualche parola e va a sedersi tra il pubblico. Applausi e poi microfono alla Cisse, che stimolata dal conduttore ci parla della sua storia, del suo sentirsi da sempre cuoca. Prima nella cucina di famiglia, poi per i suoi compaesani, che vivevano nel cuore di Agrigento e attorno alla sua tavola trovavano ristoro e un po’ di casa. Poi anche per il mondo intorno, fino a arrivare agli avventori di Ginger People & Food, osteria agrigentina. E pure per una platea ben più ampia, grazie al lavoro all’interno della comunità dei cuochi dell’Alleanza di Slow Food. Un percorso di scoperte e contaminazioni che ha portato alla creazione di piatti d’eccellenza. La Cisse racconta, è empatica, tocca corde profonde. Ai suoi racconti si affiancano quelli di Angela Frenda che ci parla di Nora Ephron, regista e sceneggiatrice famosa – sua la sceneggiatura di “Harry ti presento Sally” – e amante dei fornelli. Parliamo di stili di cucina profondamente diversi, quello della Cisse legato ad Africa e Mediterraneo, quello della Ephron al nordamerica, dove viveva. Dal palchetto la Cisse parla del libro, del suo presente e ci fa capire che ha qualche nuovo progetto per il prossimo futuro. La Tilotta adesso è più serena, ritorna alla sua sedia sul palchetto, si scambiano un sorriso con la Cisse, si riprendono per mano e ci raccontano altre storie. Si finisce tra gli applausi, con libri in mano e foto di rito. E con un sorriso.