DI MASSIMO BRUCATO

Quest’anno scelta Ascoli Piceno come sede della presentazione della 25a edizione della Guida degli Oli edita da Slow Food Editore. Sede non agevole da raggiungere soprattutto se ci si muove dalle nostre parti ma, in compenso, ci si ritrova in una città bella e accogliente. Sabato 12 aprile, all’interno dello storico teatro dei filarmonici, si sono ritrovati produttori di tutta Italia, e anche un  paio di istriani, i curatori e i collaboratori della guida. Simpatica l’idea di coinvolgere le migliori trattorie del territorio per fare, la sera precedente, le Cene con gli Extravergini. Per cui avevi la possibilità di mangiare i cibi locali e condirli con un bel po’ di oli recensiti in guida. Replica l’indomani con i Pranzi con gli Extravergini. Ma veniamo alla presentazione. Divisa in due momenti: nel primo, condotto da Roberto Burdese di Slow Food nazionale, c’è stato il momento dei saluti dei rappresentanti di varie istituzioni e poi una chiacchierata a più voci su alcuni aspetti scientifici legati alla conduzione degli oliveti; poi seconda parte dedicata alle premiazioni delle aziende olivicole di tutta Italia e dell’Istria Slovena. Conducono Francesca Baldereschi, responsabile nazionale della Guida, e Federico Varazi, uno dei vice presidenti del Consiglio Direttivo di Slow Food Italia. A questo punto cominciano a salire sul palco del teatro le aziende premiate, e tra queste ce ne sono anche un paio agrigentine: Marcello Maira di San Giovanni Gemini, rappresentata dal titolare, e Terre di Zaccanello di Racalmuto, rappresentata da Alfonso Milioto. Queste le aziende agrigentine presenti ad Ascoli, ma sono tante quelle presenti in guida con oli di altissima qualità e di cui potete vederne l’elenco alla fine dell’articolo.
Tra queste ci sono un po’ di aziende premiate per avere superato il punteggio di 90 nelle
degustazioni nazionali svoltesi nel mese di febbraio a Imola e di cui vi ho parlato in un precedente articolo.

Due aziende hanno preso il premio Grande Olio Slow:
Bio Terrazzino di Raffadali con La Biancolilla;
Marcello Maira di San Giovanni Gemini con il Maira Bio (blend di diverse varietà da olivi
secolari).
Qui di seguito invece le aziende e le bottiglie che hanno ricevuto il premio Grande Olio:
Agnellaro di Aragona col Principe (Nocellara del Belìce e Biancolilla);
Mandranova di Palma di Montechiaro con due bottiglie: la Giarraffa e la Multicultivar (blend di
diverse varietà);
Nettare d’Oliva di Realmonte con Notti d’Amuri (Cerasuola e Biancolilla);
Terre di Zaccanello di Racalmuto con Notte Tempo (Nocellara del Belìce).
Segnalo con grande piacere infine due oli che rientrano nel Presìdio nazionale Slow Food degli oli, prodotti di alta qualità provenienti prevalentemente da piante secolari. Ci sono due oli da Presìdio dalle nostre parti: uno è quello che deriva dagli ulivi del Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi, il Diodoros, prodotto dall’azienda Val Paradiso di Favara; l’altro il già citato Maira Bio di Marcello Maira.
Dopo le premiazioni degustazione di prodotti locali, olive ascolane in testa, e per buona parte del pomeriggio tiene banco, all’interno del bel chiostro di San Francesco, Extravergini d’Autore con la possibilità di assaggiare e acquistare gli oli di tutte le aziende premiate. Alla fine tutti contenti per una bellissima giornata dedicata all’olio extra vergine d’oliva.

Aziende agrigentine presenti nella Guida degli Oli di Slow Food anno 2025
– Agnellaro di Aragona
– Agrisana di Sciacca
– Bio Terrazzino di Raffadali
– Biologica La Russa di Favara
– Carbonìa di Aragona
– Chiuddìa di Casteltermini
– Evo Sicily di Menfi
– Frantoio Oleario Gaspare Sarullo di Ribera
– Le Antiche Macine di Sciacca
– Lolivo di Sambuca di Sicilia
– Magihouse di Cammarata
– Mandranova di Palma di Montechiaro
– Marcello Maira di San Giovanni Gemini
– Michelangelo Pasciuta di Ribera
– Nettare d’Oliva di Realmonte
– Novahera Agricola di Sciacca
– Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi di Agrigento
– Tenute l’Oro del Lago di Sant’Angelo Muxaro
– Terre di Camico di Caltabellotta
– Terre di Zaccanello di Racalmuto
– Val Paradiso di Favara
– Zeus di Canicattì